Operare in un clima di incertezza non giova a nessuno, tantomeno in questo periodo in cui i Costruttori devono limare, pianificare e pensare a come risparmiare centesimo su centesimo se vogliono sopravvivere e, magari in futuro, tornare a fare utili. Quindi dopo mesi, anni, di aspri scontri, ripicche e veti incrociati fra la volontà politica dell’UE di diminuire le emissioni per diminuire l’effetto serra in modo definitivo da una data precisa e la pressione lobbistica delle Case che hanno tutto l’interesse a mantenere lo status quo e ammorbidire la normativa, forse siamo giunti una svolta.
E’ da ieri che sono iniziate a circolare le prime ipotesi di una bozza di accordo per il taglio delle emissioni. L’intesa prevede uno slittamento da 2012 al 2015 della riduzione degli inquinanti. In particolare, nel 2012 solo il 65% della gamma delle auto nuove dovrà essere adeguata alle nuove regole (emissione di 130 g/km più altri 10 grammi derivanti dalla riduzione dovuta a innovazione tecnologica e carburanti). Gradualmente si arriverà al 100% entro il 2015. Come contropartita le case automobilistiche dovranno limitare le emissioni di Co2 a 95 g/km nel 2020.
Ovviamente la notizia del probabile accordo ha posto fine a una lunga fase di incertezza e già da stamattina tutto il settore auto europeo con l’indice di settore Dj Stoxx che guadagna il 5,66%. Salgono sopratutto le Case tedesche che sarebbero state le più colpite, dato la loro estensione nell”alto di gamma”, dal provvedimento originario più duro rispetto a quello che verrà. Mercedes segna +9,22%, Porsche +6,3%, Bmw e+6% e Volkswagen +3,81%. Ma anche i costruttori “latini” fanno festa: Fiat sale del 3,92%, PSA guadagna il 7,33% e Renault +5,78%.
Dal punto strettamente tecnico si potrebbe riassumere la portata delle nuove regole con un esempio che spiega come mai ci sia tutta questa euforia. Non è “casuale” che il limite reale dell’entrata in vigore della normativa è stato spostato a 7 anni da oggi, perché è stata tenuta presente la vita media dei modelli europei che è di circa 6 anni. Quindi le Case non dovranno preoccuparsi né delle auto in circolazione, né di quelle che la cui progettazione è già iniziata in questa annata di crisi, ma potranno pensare seriamente a come adeguarsi alla nuova normativa a partire dal 2010, quando il mercato dovrebbe tornare in attivo e le possibilità di investimenti maggiori.
Se, invece, si fosse mantenuta buona la vecchia ipotesi di accordo, in cui già dal 2012 il 100% dei nuovi veicoli avrebbe dovuto soddisfare la legge, già da questo momento di crisi le Case sarebbero state costrette ad intervenire e modificare le loro impostazioni e prodotti